
Basilica dei Santi Antonio abate e FrancescaCabrini
Il Campanile
La costruzione del campanile iniziò il 4 agosto 1684, attiguo alla chiesa seicentesca da poco terminata, che precedeva quella attuale. La struttura originale della torre terminava alla cella campanaria, con un unico orologio collocato al di sotto di essa sul lato che dà alla piazza. Un primo intervento di soprelevazione fu effettuato nell’anno 1787 con l’aggiunta di un’elegante cupola in stile barocco.
Il 21 luglio del 1826, un fulmine colpì la torre campanaria procurando gravi danni, in modo particolare sotto il quadrante dell’orologio. Questa circostanza contribuì alla decisione di metter mano alla struttura e decidere per il sopralzo. Fu chiamato a dirigere i lavori l’architetto Carlo Amati (1776 –1852), progettista celebre per le sue opere di gusto neoclassico e palladiano, autore della chiesa di San Carlo a Milano e collaboratore dell’architetto Zanoja alla facciata del Duomo di Milano. Sotto la guida del capomastro Cattaneo di Milano, i lavori procedettero celermente. Venne modificata la cupola barocca inserendo ai quattro lati di essa i quadranti dell’orologio, fu formato il terrazzo delle statue ed elevata la colonna scannellata di foggia neoclassica, che fu ultimata il 24 settembre dello stesso anno.
l 13 aprile 1827, caricata su due carri trainati da 4 buoi ciascuno, giunse la statua di San Michele Arcangelo, composta da due pezzi più il piedistallo, in marmo di Viggiù, opera dello scultore milanese Enrico Butti. Il costo della scultura comprese le due ali di rame fu di 1.200 lire milanesi. Tre delle quattro statue poste sul terrazzo furono donate dal sig. Giovanni Antonio Sommaria di Sant’Angelo, nipote del famoso Giovanni Battista Sommariva, che si trovavano inutilizzate nella sua villa di Valbissera (ubicata sulle colline di San Colombano), dopo che erano state tolte dalla facciata della vicina Chiesa dedicata alla Madonna dei Monti. La quarta fu acquistata dalla fabbriceria a Milano. Le statue furono collocate il 24 maggio 1827, poggiate sopra delle grosse beole donate dal conte Marco Attendolo Bolognini.
Nel 1836, il fabbro santangiolino Fermo Savarè costruì la ringhiera in ferro battuto che corona il terrazzino alla base della colonna.
Per circa 140 anni, le cronache del campanile riguarderanno solamente il numero delle campane che aumenteranno gradatamente: quattro nel 1758; cinque nel 1767, sei nel 1887 e otto nel 1923.
Il 18 novembre 1973 l’Amministrazione comunale, in unione d’intenti con la parrocchia e la Pro Loco, annunciò la decisione di restaurare l’intero campanile, che presentava segni evidenti e preoccupanti di sfacimento, con le parti murarie, pilastri e cornicioni completamente corrosi dagli agenti atmosferici.
Il 28 giugno 1974 il Consiglio Comunale (con atto n° 69), sulla base di un preventivo predisposto dalla ditta "Geom. Russi" di Milano, deliberava il relativo appalto concorso che ebbe luogo il 15 novembre con l’aggiudicazione all’impresa edile "Franco Preti" di Milano. Al finanziamento dei lavori, il cui importo finale risultò di L. 28 milioni, concorsero la Regione Lombardia (con un contributo di L. 13 milioni), l’Amministrazione comunale e le offerte volontarie di alcuni cittadini.
I lavori, con l’innalzamento del mastodontico ponteggio, iniziarono nella primavera del 1975 con l’assistenza dell’arch. Paolo Mascheroni, durarono per tutta l’estate e si conclusero in settembre.
Assieme ai lavori di risanamento e di pulitura, fu rifatto il parapetto in ferro del terrazzino, sostituito il parafulmine, applicate nuove aste indicatrici agli orologi e nuove ali di rame alla statua dell’Angelo, entrambe opera degli artigiani santangiolini di ferro battuto Vittorio e Giovanni Beccaria, modellate su frammenti delle originarie.
Con il restauro della Basilica del 2000, anche il campanile fu ricoperto di impalcature, completamente ripulito e ritinteggiato. Si aggiunsero lastre di rame a copertura impermeabile delle porzioni più sensibili. Le quattro statue originarie poste ai vertici del terrazzino furono rimosse (risiedono ora al sicuro nel museo della Basilica) e sostituite con altrettante in resina raffiguranti Santa Francesca Cabrini, Sant’Antonio, San Rocco e San Giovanni Apostolo.
Nel 2019, venne rifatto un nuovo impianto di illuminazione a led a causa del malfunzionamento del impianto a fibre ottiche.
Il campanile come è visibile ai giorni nostri (anno 2024).
Partendo dal basso: la canna a pianta quadrata, la cella campanaria seicentesca, il tamburo barocco con i quattro orologi, il terrazzino con la balconata metallica e le quattro statue, la colonna e la statua dell’Arcangelo Michele.
Il campanile della Chiesa di Sant'Angelo Lodigiano come si presentava nell'anno 1826, prima del sopralzo definitivo. Il disegno dell'epoca mostra la cupola barocca aggiunta nel 1787.
L'illustrazione è tratta dal libro di poesie di Achille Mascheroni "Sant'Angel dal Campanén"
L’imponente statua raffigurante l’Arcangelo Michele, alta 3,80 m e posta a circa 60 m di altezza dal piano stradale.
È stata scolpita negli anni ‘20 del 1800 in pietra di Viggiù, arenaria estratta dalle cave nella zona dell’omonimo Comune varesotto.
Le statue poste ai quattro angoli del balconcino posto ai piedi della collona dell’angelo rappresentano i quattro santi patroni della città di Sant’Angelo Lodigiano: Sant’Antonio abate, Santa Francesca Cabrini, San Rocco e Santo Stefano protomartire.
Dimensioni della torre campanaria
Altezza totale: 61,10 m dal piano stradale alla testa dell’Angelo
Larghezza: 6,18 m x 6,26 m i lati della canna principale di pianta quadrata
Altezza parziale alla cella campanaria compresa: 41,60 m
Altezza della cupola barocca (dalla cella al terrazzino): 8,10 m
Colonna scannellata: 8,10 m (altezza) x 2,5 m (diametro)
Altezza del piedistallo della statua: 0,9 m
Altezza della statua: 3,80 m