
Basilica dei Santi Antonio Abate e FrancescaCabrini
La Storia
La storia dell’attuale Basilica dei Santi Antonio abate e Francesca Cabrini in Sant’Angelo Lodigiano risale al 1869, quando il parroco Mons.Bassano Dedè incaricò l’ingegnere Giuseppe Vandoni di studiare soluzioni adatte per la costruzione di una chiesa più idonea al soddisfacimento delle nuove e aumentate esigenze della comunità religiosa. Le prime proposte dell’ingegnere prevedevano l’ampliamento sul lato dell’edificio già esistente, andando ad occupare l’adiacente via nella direzione del sagrato fino a via Umberto I. Questo progetto non venne accolto favorevolmente, così Vandoni propose la demolizione della vecchia chiesa parrocchiale e la costruzione di una nuova, di stile neoclassico a pianta centrale che avrebbe compreso l’area della vecchia chiesa, il sagrato e altre zone limitrofe. Anche questo progetto non ottenne molto successo.
Nel 1920 venne nominato prevosto di Sant’Angelo Mons. Enrico Rizzi, il quale, esaminò i diversi progetti dei suoi predecessori che prevedevano l’eliminazione parziale o totale del sagrato; per mantenere il sagrato, Mons. Rizzi suggerì l’idea di indietreggiare e ampliare la chiesa verso la piazza dell’ospedale e sul lato sinistro. La grande idea prese forma e la progettazione venne affidata all’architetto Spirito Maria Chiappetta di Milano, affermato progettista di edifici religiosi, coadiuvato dagli ingegneri Giuseppe Calori e Angelo Tonali.
L’8 luglio 1928 venne posata la prima pietra e iniziarono i lavori, terminati nel 1938, anno della beatificazione di Francesca Cabrini. Il 1928 rappresentò un anno di forte sofferenza economica, che indusse la Fabbriceria (istituzione parrocchiale che provvede all’amministrazione della parte patrimoniale della parrocchia) a scelte oculate e ben ponderate, confidando sulle doti imprenditoriali degli artigiani locali. L’impegno più gravoso rappresentò la realizzazione di grandi spazi a copertura voltata, impegnative opere in cemento armato, oltre alle innumerevoli opere decorative.
Per non lasciare la comunità senza un luogo di culto, l’edificio venne eretto in tre momenti distinti, partendo dal presbiterio e l’emiciclo centrale per poi passare alla demolizione della veccia chiesa, quindi alla realizzazione delle navate e concludere l’opera con la facciata.
Fasi di costruzione della Basilica
Ultimate le opere murarie e d’arredo, bisognava dare corso alle decorazioni dell’intero edificio. La finitura degli interni fu affidata al pittore Pasquale Arzuffi e ai decoratori fratelli Taragni, entrambi di Bergamo. Le opere di graffito sulle pareti esterne della chiesa, comprese le decorazioni a stemmi dei medaglioni in cotto, furono compito dei decoratori santangiolini Carlo Lucini e Manlio Oppio. Per le decarazioni a mosaico ci si affidò all’artista locale Ferdinando Bianchi.
Il 28 ottobre 1938 la chiesa nella sua parte strutturale risultava terminata, ad eccezione della facciata e parte delle decorazioni interne. La solenne celebrazione della consacrazione venne presieduta dal vescovo di Lodi Mons. Calchi Novati, che in tale occasione annunciò la concessione del titolo di “protonotario apostolico” al prevosto Mons. Enrico Rizzi da parte di Papa Pio XI.
Nel maggio 1945 vennero inaugurate le pitture e le decorazioni del coro e dell’altare maggiore.
Il 25 dicembre 1949 vennero inaugurate le pitture e le decorazioni della parte centrale della chiesa.
Il 4 marzo 1950, nella festività di Pasqua, Papa Pio XII elevò la chiesa a dignità di “Basilica Romana Minore” con il privilegio di fregiarsi di stemmi pontifici.
Nel marzo 1950 nel rispetto delle nuove indicazioni liturgiche dettate dal Concilio Vaticano II, venne adeguato l’assetto del presbiterio con la rimozione dell’altare maggiore, collocandolo nella chiesa di Santa Maria, e dei due pulpiti. La nuova Mensa, progettata dalla Scuola d’arte cristiana Beato Angelico di Milano, venne consacrata il 21 settembre dal vescovo di Lodi Mons.Tarcisio Vincenzo Benedetto. Nell’occasione venne anche ridefinita la cappella destra del presbiterio all’interno del quale venne collocato il nuovo tabernacolo.
Assetto del vecchio presbiterio
Nel 1976 venne rifatta la pavimentazione con la sostituzione delle piastrelle di cemento con lastre di granito e installato un nuovo riscaldamento ad aria.
Nel 1978 venne creata nei sotterranei della basilica la cripta per le celebrazioni invernali.
Nel 2000 vennero realizzati importanti lavori di restauro agli interni (tetto, cupola e graffiti) mediante la pulizia degli affreschi e delle decorazioni interne, la sostituzione dei vetri della cupola, sistemazione delle sei vetrate con gli episodi della vita di Santa Francesca Cabrini, nuova illuminazione del campanile.
Il 16 gennaio 2006 venne inaugurato il museo artistico, situato sui matronei e nella sala della contraffacciate.
Nel 2019, a causa della caduta di una lastra di marmo, venne effettuato un lavoro di puntellatura dei marmi delle colonne. In occasione della Veglia Pasquale dello stesso anno venne inaugurato il nuovo impianto di illuminazione a led degli interni e del campanile.
Cripta della Basilica
Lavori di restauro 2000
Lavori di puntellatura dei marmi 2019