Basilica dei Santi Antonio abate e Francesca Cabrini

Il Museo

Il museo della Basilica è stato inaugurato nel 2006 e nasce dall'esigenza di preservare e rendere fruibile, per tutta la comunità, numerose e interessanti espressioni artistiche, in molti casi non più utilizzate nelle funzioni liturgiche, provenienti dalla vecchia chiesa parrocchiale o da altri edifici religiosi soppressi. La raccolta si pone come obiettivo l’adeguato mantenimento e conservazione di questo patrimonio, proteggendolo da deterioramento, dimenticanza e dispersione. Lo scopo è sicuramente stato raggiunto e, nel contempo, la raccolta d'arte è diventata punto di riferimento che ha indotto alcuni possessori di oggetti d'arte religiosa a farne dono al museo.
L'allestimento museale occupa gli ampi spazi dei matronei, che si sviluppano lungo i fianchi della basilica e nel salone centrale, in corrispondenza della facciata. Ai matronei si accede da una scala ubicata in prossimità della sagrestia.


Nella prima parte della balconata sono esposte le statue in pietra collocate nel 1827 sul campanile e rimosse nel 2002 (Santi: Brunone, Anselmo, Ugo, Eurosia o Rosalina); seguono altre statue lignee: Madonna della Salette (1863), Sant'Anna (1882), Santa Marta, provenienti da chiese soppresse.


Nella parte finale una serie di stendardi processionali (secoli XVIII-XIX), un paliotto d'altare (secolo XVIII) e un baldacchino a 8 aste.


La sala centrale è la più la ricca e varia: sono esposti suppellettili liturgiche, un'interessante collezione di reliquie e reliquiari che fanno parte del lascito "Cristoforo Cremascoli" (1882) che contava circa 3.600 reliquie. A questa collezione se ne è aggiunta una seconda, proveniente da una parte della collezione di Antonio Piacentini. Al centro della sala un grande portatile ligneo dello scultore Giuseppe Antonini del 1869, un "parato" in velluto del 1600, dipinti e sculture lignee. Fra le sculture, il museo espone due pregevoli crocifissioni: un grande Crocifisso, scultura lignea policroma dell'ultimo quarto del secolo XV, e un Crocifisso del secolo XVII.


Nella seconda ala dei matronei sono collocati la quadreria dei parroci, paramenti liturgici, arredi funebri e una sezione dedicata a Santa Francesca Saverio Cabrini.


Il percorso museale è arricchito e completato da fotografie d'epoca, appese come corredo documentario alle didascalie, che aiutano a ricostruire situazioni, luoghi e personaggi della storia religiosa della comunità santangiolina.