Chiesa di San Carlo Borromeo

Frazione Ranera 

La Chiesa di San Carlo Borromeo nella frazione Ranera è eretta nel 1622 per volontà dei feudatari Attendolo Bolognini, ed è indicato nel 1751 come “Oratorio pubblico sotto il titolo di San Carlo“.

La dedicazione a San Carlo Borromeo (1538-1584), canonizzato il 1° novembre 1610, è sicuramente dovuta alla fama di santità del cardinale di Milano, amato dalla gente per la sua umiltà e carità.
Alcuni anni dopo l’erezione, agli inizi del Settecento, i conti Bolognini adibiscono il sotterraneo della chiesa a sepolcreto della famiglia. Documenti dell’Archivio parrocchiale, indicano nel 1831 la sepoltura della contessa Claudia Borromeo moglie del conte Ferdinando Bolognini, mentre nel 1852 vengono tumulati i conti fratelli Ferdinando, Francesco, Carlo e Cesare e la madre contessa Lucrezia. Sono salme provenienti da altri luoghi di sepoltura e qui riuniti come, ad esempio, i membri della famiglia del conte Cesare trasportati dal cimitero albanese di Vergo della Valona.Gli ultimi defunti posti nel sepolcreto sono il conte Gian Giacomo Bolognini Attendolo Sforza, ultimo feudatario di Sant’Angelo, e la figlia contessa Clotilde Morando Bolognini, sorella della duchessa Eugenia Litta. Il conte Gian Giacomo fra le ultime sue volontà lascia alla parrocchia l’oratorio della Ranera.
Poi le salme della famiglia Bolognini sono inumate nella cappella/altare del nuovo cimitero comunale sorto sul luogo che fu sede dal 1607 al 1798 del convento dei Padri Cappuccini.

Una prima ristrutturazione della chiesa avviene nel 1891, assieme ad una nuova titolazione alla Madonna di Lourdes. È realizzato il soffitto piano, nascondendo quello a due falde e di conseguenza vengono chiuse le finestre superiori aprendo, in corrispondenza, quelle nuove a quota inferiore. Sopra l’altare si realizza la grotta dove viene collocata la statua della Vergine Immacolata benedetta dal parroco monsignor Bassano Dedè poco prima della sua morte avvenuta il 27 febbraio 1892.
Il parroco monsignor Angelo Raffaini l’11 febbraio 1893, al termine di una processione alla “Ranera” per festeggiare il giubileo episcopale di Papa Leone XIII, benedice il simulacro di San Giuseppe da porre nella chiesa.
Un significativo ampliamento avviene negli anni 1953/1954 con il parroco monsignor Giuseppe Molti; la chiesa è allungata di una campata, viene realizzata una nuova facciata rivestita di mattoni e sulla destra è innalzato un piccolo campanile con parete a vento. Alcuni anni dopo sono realizzate le decorazioni delle superfici interne ad opera del pittore Battista Oppio.
Non meno importanti gli interventi alla chiesa con il parroco monsignor Carlo Ferrari; nel 1997 è consolidata la copertura lignea effettuando il taglio e l’isolamento della base di tutta la muratura perimetrale per bloccare l’umidità, mentre nel 2002 il pittore Luigi Bianchini restaura le superfici interne della chiesa.

Fonte: “La “Ranera”, storia di una cascina diventata grande” di Antonio Saletta, ilpontenotizie.it